Spettacolo

Nel Labirinto

L’Italiano di Raffaello Baldini, da Autotem a In fondo a destra

progetto Silvio Castiglioni
adattamento, interpretazione e regia Silvio Castiglioni
collaborazione alla regia Georgia Galanti
consulenza letteraria Tiziana Mattioli
elaborazione e montaggio video Massimo Salvucci
riprese video Leonardo Galanti
musica Andrea Atto Alessi
luci Luca Brolli
foto di scena Massimo Salvucci

una produzione Celesterosa con il sostegno dei Comuni di Cattolica e Santarcangelo, e il contributo di Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna

Il titolo di un magnifico libro del poeta messicano Octavio Paz (Il labirinto della solitudine) descrive con efficacia la condizione che affligge i commoventi e comici personaggi creati da Baldini. Anche le due sole opere in lingua italiana di Baldini, Autotem, il suo primo libro (1967) e In fondo a destra, composto nella maturità, e dopo le grandi raccolte di poesia nel dialetto di Santarcangelo, hanno in comune l’impareggiabile descrizione della solitudine; e poi il disperato, buffo e, spesso, inutile tentativo di superarla.

Autotem è un piccolo album satirico, un bizzarro assortimento di lettere surreali intorno al mito dell’automobile nell’Italia del boom economico. Provengono dai quattro angoli della Provincia Italia, città rilevanti e paesi sperduti, o inventati. Ne sono autori personaggi irresistibili e normali, segnati da ossessioni, o aggrappati a un’idea di salvezza, o portatori di un’ingenua proposta per migliorare il mondo. Come tutti i testi di Baldini, non chiedono che di essere detti o recitati, suonando così come appelli, proclami, proteste o confessioni.

In fondo a destra, monologo teatrale milanese (l’altro luogo di Baldini), ha per protagonista un solitario e borioso collezionista di pensate geniali e luoghi comuni, “un mezzo intellettuale così sicuro di sé che si smarrisce in una realtà, oltretutto, immaginaria”. Ricorda anche il protagonista di Un pèz ad chèrta (Un pezzo di carta), poesia in dialetto romagnolo del 1995, che invoca proprio quel piccolo e modesto segno del titolo (“ma senza scriverci niente”) che possa aprire uno spiraglio nell’assedio di una solitudine che egli stesso si infligge e in cui si dibatte. Un persuasivo condensato della mediocrità (la mezza calzetta, direbbe Baldini) che sonnecchia in ciascuno di noi.

labirinto

Nel senso di spaesamento proprio del labirinto in cui il protagonista di In fondo a destra crede di essere capitato, e nelle fissazioni surreali e paradossali che generano le pubbliche prese di posizione dei personaggi di Autotem, affiorano temi presenti nelle grandi poesie. Individui parlanti “a qualcuno che non c’è, allo specchio, a vanvera”, tormentati dal fluire incessante dei pensieri, in un equilibrio precario fra reale e surreale, affilano la ragione per perlustrarne i cedimenti, con la vaga speranza che con altri mezzi, e su altri piani, possa presentarsi una qualche miracolosa via d’uscita dalla solitudine.

Nel decennale della scomparsa del poeta romagnolo, uno dei grandissimi della nostra letteratura, e dodici anni dopo lo spettacolo interpretato per la regia di Federico Tiezzi, Silvio Castiglioni si è nuovamente calato nel labirinto Baldini, nella speranza che anche all’attore monologante in scena capiti in dono un pezzo di carta, quale segno di una breccia fra due solitudini a confronto: quella dell’attore e quella dello spettatore. D’altronde, precisa l’Autore, che cos’è un labirinto se non la storia di un’uscita?

Spettacolo in due parti senza intervallo. La prima parte (durata 43’, tratta da Autotem), comprende i seguenti ‘pezzi’ che, nel nostro adattamento, suonano così: Una Jaguar contro la malinconia; Da cosa nasce cosa; Meno scuole e più autostrade; Allargare, allargare, allargare; La patata di Camerano Calabro; Le virtù della mollica di pane; Il motore ad acqua; Un’infrazione pagata a caro prezzo; Caro Babbo Natale; Il funerale di Gemmano; La Flaminia parlante; Alfa Romeo Giulia SS; Il sesso è ancora un tabù; Ave Maria; La chiesa drive-in. La seconda parte (durata 20’), intitolata Diana e Renato, una storia d’amore, è una riduzione del monologo In fondo a destra.


Recensioni
Davide Brullo La voce di Romagna

Lello Mio

Silvio Castiglioni scopre i testi in italiano di Raffello Baldini. Un lavoro filologico e commovente. A Cattolica, la prima di un progetto dedicato
 al poeta santarcangiolese. Di cui è stato estratto dall’oblio un testo dimenticato: l’esordio letterario, nel 1967, “Autotem”. Perché non ripubblicar… […]