Spettacolo
Demoni
Fëdor Dostoevskij / John William Polidori
Due figure rassegnate al loro destino di predatori: il malinconico Vampiro, tratto dall’omonimo racconto di J.W.Polidori, in cerca di vittime innocenti, o di mettere finalmente fine alla sua non-vita, e il furente demone di mezza tacca di Domani ti farò bruciare, dai Karamazov di F.Dostoevskij, che aspira soltanto alla più umile delle incarnazioni.
Parte prima
Il Vampiro, una confessione mancata
Dal racconto di John William Polidori
Il naufragio dei buoni sentimenti, l’innocente come vittima designata, l’universo amoroso come territorio di caccia per predatori senza scrupoli, l’infatuazione, l’angoscia, la paura e la follia: ci sono tutti gli ingredienti del repertorio gotico romantico in questo piccolo capolavoro di suspense, molto amato da Goethe, che ottenne all’uscita un enorme successo e scandalizzò i benpensanti. La figura del vampiro, tipica del repertorio delle tradizioni popolari, faceva irruzione in un’opera letteraria attribuita all’inizio nientemeno che a Lord Byron. Ne era invece autore il suo segretario, il ventunenne John William Polidori, che nel 1819 portava per la prima volta sulla pagina una figura destinata ad avere immensa fortuna in letteratura e nel cinema. Sulla scena l’atmosfera tipicamente ‘gotica’ si fa specchio di una sensibilità intrisa di crudeltà, tra sonorità elettroniche che giocano con gli stereotipi del genere horror. In una confessione mancata, tutta giocata in prima persona tra l’ambiguo personaggio solo sul palco e il pubblico cui si rivolge, si tratteggia una sorta di sinistro romanzo di formazione, dove s’intrecciano orrore e seduzione. In un lungo flashback ripercorriamo le tappe di un viaggio iniziatico che parte dalla Londra del bel mondo, attraversa le rovine di Roma e di Atene per poi tornare a Londra secondo una struttura circolare che non chiude il racconto, ma apre una spirale vertiginosa in un moltiplicarsi di riflessi illusori e di maschere sociali dietro le quali affiorano pulsioni inconfessabili.
Parte seconda
Domani ti farò bruciare
Invettiva da I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij
Domani ti farò bruciare affronta il tema della libertà secondo Dostoevskij. Non è un monologo ma un dialogo negato, è un’invettiva violenta e malinconica. Un “presto con fuoco” in bilico tra il sublime e il burlesque. Un finale di partita tra un demone di mezza tacca e un Cristo consegnato al silenzio. Un interrogatorio che si rivela una confessione. Uno specchio ustorio in cui l’aguzzino e la vittima finiscono per fondersi in un’unica figura. Se non c’è salvezza possibile, tanto vale cedere alla tentazione di vivere. Ma neanche questo è permesso al demone pronto a rubare le parole al Grande Inquisitore pur di strappare al suo interlocutore la possibilità di incarnarsi. E così di rimandare, almeno per un po’, l’esilio nel gelo di un vuoto siderale in cui la libertà è una lama che non si lascia afferrare. Lo spettacolo è una libera e originale rielaborazione di due capitoli dei Fratelli Karamazov, il capolavoro di Fëdor Dostoevskij: il primo tratta della famosa leggenda del Grande Inquisitore; il secondo, verso la conclusione del romanzo, s’intitola: Il diavolo. Incubo di Ivan Fëdorovič.
Recensioni
Rodolfo Di Giammarco •La Repubblica
Il Vampiro o le confessioni mancate
L’affascinante e oscuro testo Il vampiro o le confessioni mancate di Andrea nanni da John William Polidori e Marina Cvetaeva, affidato ai flemmatici e morbosi Silvio Castiglioni e Emanuela Villagrossi diretti da Giovanni Guerrieri. Lui testimonia la parabola (anche moderna) di un uomo irretibile, lei attesta una pulsione a sottoporsi all’inaudito (“Per questo di solito non parlo”). Due a solo di suggestioni, turbamenti. […]
Tommaso Chimenti •Corriere nazionale
Amore, sensualità e il sottile fascino del sangue
Nella regia scarna di Giovanni Guerrieri dei Sacchi di Sabbia, che lascia spazio agli interpreti senza sovrabbondanze né inutili orpelli appesantenti, a terra sta il bastone-serpente, quasi da rabdomante, che li domina e li volge alla ricerca dell’estrema esperienza erotica. I due fratelli si votano al demonio perché non possono farne a meno. […]
Diego Vincenti •Hystrio
Il fascino intellettuale del signore delle tenebre
Confini labili. Fra passione e perdizione, incesto e amor fraterno, vita e morte (o presunta tale). In queste zone di nessuno si muove Il vampiro, elegantissima coppia di monologhi che Andrea Nanni intreccia da alcuni racconti “minori” sul pallido signore delle tenebre. Da Polidori alla Cvetaeva fin… […]
AL.FA. •Brescia Oggi
Il vampiro, la sorella e il lato oscuro dell'anima
Il vampiro, un tema più volte rievocato nel corso degli anni, recentemente tornato alla ribalta con la saga di Twilight, che ha dato il via ad una prepotente emorragia (è proprio il caso di dirlo) di libri e pellicole con protagonisti i principi delle tenebre per eccellenza. Con quella sua m… […]
Patrizia Pertuso •Metro Spettacoli Milano
"Il Vampiro" di Nanni nel segno del cinema
Un viaggio, un incontro, un giuramento. Dalla Londra del bel mondo alla Grecia. Da Roma All’Inghilterra. Un viaggio che vede protagonisti Silvio Castiglioni e Emanuela Villagrossi, in scena al Crt Salone fino a domenica con “Il vampiro o le confessioni mancate” di Andrea Nanni da John William Polid… […]
Claudia Cannella •Vivi Milano / Corriere della sera
Da vedere perché: Il Vampiro
Due vecchi, forse vampiri, ripercorrono le tappe di un sinistro romanzo di formazione. Chi è vittima e chi è carnefice? Da testi di Polidori e Cvetaeva, un cortocircuito tra enigma e magia affidato alla sapienza attorale di Silvio Castiglioni ed Emanuela Villagrossi. […]
Sara Chiappori •La Repubblica
Il Vampiro. Castiglioni dolente e fascinoso
Mi piace. Inquietante, fascinoso come il vampiro che racconta. Curatissima la drammaturgia di Andrea Nanni da testi di Polidori e Cvetaeva, efficace la severa regia di Giovanni Guerrieri scavata tra luci e ombre. Silvio Castiglioni è nella parte. Sinistro e dolente. Non mi piace. La struttura del … […]
Paolo A. Paganini •Corriere del Ticino
Il capostipite dei vampiri debutta a teatro
Il vampiro scritto da John William Polidori nel 1819, è il capostipite di una sterminata saga dell’orrore che, dal conte Dracula al “non morto” Nosferatu, è dilagata in uno stuolo di versioni filmiche, delle quali i cinefili sanno tutto. Un po’ meno sanno gli appassionati della prosa, essendo praticame… […]
Luca Vido •Il Giorno
Castiglioni-Villagrossi coppia solitaria alle prese col vampiro
Dall’ombra la splendida voce di Silvio Castiglioni, quasi un soliloquio, ci cattura e trascina tra le pieghe gotiche di una storia senza tempo. Quella di un vampiro. Non lui, ma quello che sposerà sua sorella. Doppio monologo. Prima lui, lord inglese. Poi lei, Emanuela Villagrossi, sua sorella, gi… […]
Mario Gazzola e LaCri •posthuman.it
Rarefatto il Vampiro in scena al CRT
Il vampiro va dunque in scena al Salone CRT (via Dini a Milano) in una forma rarefatta, minimale ed essenziale, come un doppio monologo: lui dal testo di Polidori, lei dal Prode di Marina Cvetaeva (ispirato alla fiaba Il vampiro di Afanasjev, a sua volta tratta dal Polidori). Entrambi maturi,… […]
Diego Vincenti •Hystrio
Duello d'anime per voce sola
Quando si hanno parole splendide è sufficiente una sedia. E un grande attore. Domani ti farò bruciare sono manciate di minuti di teatro emozionante, minimalismo scenico che racchiude a forza dimensioni gigantesche: di testo, talento, forza comunicativa. Castiglioni accoglie lo spettatore come se us… […]
