Spettacolo

Concerto per Jack London

Melodramma jazz d’amore e pugilato

tratto da The game di Jack London;
traduzione e adattamento Silvio Castiglioni;
con Fabrizio Bosso, tromba;
Silvio Castiglioni, voce;
Luciano Biondini, fisarmonica.

Una produzione ATER e Celesterosa Associazione Culturale, in collaborazione con Ufficio Cinema e Teatro del Comune di Cattolica e il sostegno di Regione Emilia Romagna.

Concerto per Jack London è un omaggio al giornalista e scrittore statunitense più tradotto e più amato, padre di Zanna Bianca e del Richiamo della foresta, ma anche cercatore d’oro, pescatore di ostriche, vagabondo, attivista sociale e tanto altro, che divenne ricchissimo ed ebbe un enorme successo grazie ai suoi romanzi.
Lo spettacolo è tratto da The Game, un racconto di pugilato al ritmo del miglior cronista sportivo quale seppe essere, tra le tante altre cose, Jack London, e, insieme, una commovente e straziante storia d’amore. Sullo sfondo la colonna sonora duttile e sulfurea della tromba di Bosso, artista di caratura internazionale, accompagnato dalla voce di Silvio Castiglioni e da Luciano Biondini alla fisarmonica.

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Quando ho ricevuto la proposta di lavorare con Fabrizio Bosso, gigante della musica contemporanea, e non solo jazz, e sono subito inciampato in Jack London, vecchio e mai tramontato amore. E chi non è stato innamorato di London? London, nato dalla stessa palla di fuoco che ha generato il grande jazz, genio popolare e ribelle, che è riuscito a non farsi rinchiudere in nessun genere, pur bazzicandone tanti, proprio come Fabrizio Bosso, un artista in grado di attivare una potente apertura d’ascolto, capace di accompagnare con la tromba una mamma che sussurra la ninna nanna alla sua bambina, e ovviamente di fare anche tutto il resto, e scatenare un temporale dal nulla! Prima mi sono rivolto alle grandi epopee dello Yukon, i cani da slitta, il gelo, il London estremo e anche più famoso, poi mi sono ricordato di un racconto di boxe, amato da sempre, una storia di pugilato scritta divinamente da un vero americano a tutta birra quale fu Jack London, chiusa nel cassetto in attesa di una occasione buona… Eccola, l’occasione. Lui era stato un impareggiabile cronista di boxe, quando la boxe era semi clandestina. Ha scritto anche di un grande pugile nero, quando ai neri era proibito combattere – come alle donne assistere agli incontri, come nel nostro racconto. “The game” è bellissimo. Ma anche lungo, troppo lungo. Bisognava tagliarlo, spietatamente: speravo di non perdere tutti i sapori forti che lo abitano, ma grazie alla musica di Fabrizio e Giuliano… è accaduto il miracolo.