Recensione

Diego VincentiIl Giorno17 November 2016

Viaggio teatrale nell'arte di Ghizzardi

Ritratti di donne, omaggi a personaggi storici. E sullo sfondo l’artista

“C’è un uomo nella Bassa sui settant’anni che si chiama Pietro Ghizzardi ed è un grande uomo. Lessi le sue memorie quando erano in boccio e dissi: corro subito ad abbracciarlo. Poi non corsi ad abbracciarlo, passò del tempo, si dimentica, questa è la vita, e si onora, purtroppo più facilmente un artista che un uomo”. Così scrive Cesare Zavattini nella prefazione di Mi richordo anchora, romanzo popolare in forma autobiografica che scrisse Pietro Ghizzardi. Un piccolo gioiello che fa comprendere la vita del pittore contadino scoperto dal grande sceneggiatore. Il libro uscì nel 1976 fra gli Struzzi Einaudi e in questi giorni viene ripubblicato da Quodlibet. Ma questa è un’altra storia. Perché a raccontare la figura e le opere dell’artista lombardo ci pensa per il momento il teatro. Con quel signore del palcoscenico che è Silvio Castiglioni, a lungo direttore del Festival di Santarcangelo e, fino a non troppo tempo fa, del CRT. È proprio quest’ultimo a ospitare fino all’11 dicembre il suo “Casa Ghizzardi: Mi richordo anchora”, progetto teatrale per l’Illy artlab in Triennale, spazio non convenzionale per un massimo di trenta spettatori alla volta. Con le repliche affiancate anche all’esposizione di una decina di opere del pittore. Progetto curioso. Firmato dallo stesso Castiglioni insieme a Giulia Morelli, con il supporto alla regia e alla drammaturgia di Giovanni Guerrieri. Una narrazione. In bilico fra le arti. Per un viaggio intimo tra le opere originali di Ghizzardi: ritratti di donne, personaggi storici, leggende. Ad emergere da un mondo contadino viscerale come quel tratto pittorico che ha fatto pensare ai naif e alla figura di Ligabue. Mentre la tecnologia e i materiali d’archivio della Casa Museo “Pietro Ghizzardi” riportano in vita lo stesso artista. Protagonista di nun peregrinare poetico che è anche il racconto della necessità di esprimersi attraverso l’arte.