Recensione

Renato PalazziDelTeatro.it26 November 2016

Casa Ghizzardi: Mi richordo anchora

Silvio Castiglioni è un bravo attore che non teme di avventurarsi a volte in progetti coraggiosi e non banali. Egli, con la collaborazione registica di Giovanni Guerrieri, rende un giusto e delicato omaggio alla figura del pittore-contadino Pietro Ghizzardi

Silvio Castiglioni è un bravo attore che non teme di avventurarsi a volte in progetti coraggiosi e non banali. Nello spettacolo in scena fino all’11 dicembre al Teatro dell’Arte di Milano, Casa Ghizzardi: mi richordo anchora, con la collaborazione registica di Giovanni Guerrieri rende un giusto e delicato omaggio alla figura di Pietro Ghizzardi, un pittore-contadino della bassa padana, morto trent’anni fa, al quale la definizione di naif andrebbe piuttosto stretta.

Ghizzardi è stato anche autore di un libro di memorie, Mi richordo anchora, scritto con alcune acca sistemate a sproposito, questo sì in uno stile davvero ingenuo, che vinse un premio Viareggio opera prima e fu oggetto di una memorabile messinscena da parte di Gigi Dall’Aglio, con Enzo Robutti straordinario protagonista.

Castiglioni attinge a sua volta a pagine di quel libro. Ma mentre Robutti se ne serviva soprattutto per costruirsi una potente maschera linguistica, in un dialetto visionario e immaginifico, lui lo usa piuttosto per documentare la parabola umana e creativa di Ghizzardi, il suo approccio alla pittura da umile autodidatta, costretto dalle modeste condizioni famigliari persino a prodursi da sé i propri colori.

Mescolando gli spunti autobiografici ai giudizi di un illustre critico di quegli anni, Leonardo Sinisgalli, che ne colse e ne pose in luce il valore, Castiglioni accompagna il pubblico in un percorso nella vita dell’artista, che culmina alla fine in una sorta di visita guidata a una sala dove sono raccolti diversi suoi quadri, specialmente dei sorprendenti ritratti, che evidenziano come la vena espressiva di Ghizzardi fosse a mio avviso ben più forte di quella del suo conterraneo e quasi coetaneo Antonio Ligabue.

E il teatro in questo caso serve proprio a guidarci nei misteri di un talento ancora tutto da scoprire.

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